Un giorno, Diana disse a sua figlia Aradia:



 
 

Vero e' che tu sei spirito
Ma per essere mortale nascesti,

e a retro andare in terra,

maestra sarai a omini e donne

se vonno imparar la tu' scuola,

che di sortilegio sara' fatta.
 
 

Lungi dalla figlia di Hermes tu sarai,

ne' della razza scellerata e infame

che schiavitu' rese ladri e briganti,

ne' Zingara ne' Giudea

No, tu non diverrai.
 
 

Prima delle streghe sarai tu,

la prima d'esse al mondo conosciuta.

Nei palazzi avvelenare i signori,

l'arte che insegnerai.

Dell'oppressor legar lo spirito.
 
 

Rovinera' il raccolto del ricco avaro,

per la scuola delle streghe,

rovinera' il suo raccolto,

con tempesta folgore et baleno,

con grandine e con vento.
 
 

E se un prete benediceti,

danno ti reca , doppio danno gli renderai.

Nel mio nome, Diana

delle Streghe la Regina.
 
 

Et nobili et preti ti diranno,

"Credi in Padre, Spirito e Maria"

rispondi sempre

"Vostro Dio padre, Figlio et Maria,

per noi diavoli sono".
 
 

Falso Padre il vostro Dio

A distruggere i malvagi sono venuta,

e li distruggero'.
 
 

Fame voi poveri patite,

spesso e duramente laorate

prigione avete visto,

non possedete un'anima dunque?

Di lunga piu' pulcra

a oltre conoscerete gioia,

ma tormento sara' per chi vi opprime.


 
 
 

Or quando Aradia ebbe appreso la stregoneria e come con esse distruggere la malvagia razza dei feudatari, ella imparti' questa conoscenza alle sue discepole, e disse loro:

Quando io avro' lasciato questo mondo,

di qualsiasi cosa abbisognate,

Una volta al mese,

quando la luna e' piena,

venite in un luogo deserto

Nella Selva, tutte insieme.

E adorate lo spirito possente,

di mia madre Diana; e colei che voglia

apprendere la stregoneria, e ancor non abbia

penetrato d'essa i profondi segreti,

Mia madre gliel'insegnera',i segreti

di tutte le cose sconosciute

E cosi' dal feudo sarete liberi,

Liberi in ogni cosa voi sarete

E in segno di liberta',

nudi vi mostrerete, uomini e donne.

e questo fino a quando

l'ultimo dei signori non sia morto,

e celebrerete il rito

del Cero di Benevento

estinguendo le luci,

quindi appronterete

una cena in tal guisa.